«Nonna, usa l’intelligenza!»

Il nocciolo della storia

Riflettere e pensare sono le doti che arricchiscono la persona umana e le consentono di evitare pericoli e tranelli. Ma sono qualità che bisogna esercitare. Di fronte ad ogni problema fermatevi e pensate.

Quattro mercanti un giorno decisero di fare una società per andare a commerciare in un paese lontano; misero le loro quote di duecentocinquanta denari ciascuna in un sacchetto, salirono a cavallo e partirono…

Quattro mercanti un giorno decisero di fare una società per andare a commerciare in un paese lontano; misero le loro quote di duecentocinquanta denari ciascuna in un sacchetto, salirono a cavallo e partirono.
Dopo aver camminato per alcuni giorni, passarono davanti a un bel giardino nel quale un fitto boschetto e un limpido ruscello offrivano ombra e refrigerio. Siccome erano stanchi, affamati e coperti di polvere, uno di loro disse: «Perché non ci fermiamo a riposarci un poco sotto quegli alberi?»
«È una buona idea» disse il secondo. «Ho con me qualche provvista e potremmo mangiare, prima di rimetterci in viaggio».
– Sono d’accordo – disse il terzo. – Io ho un otre di vino che ci toglierà la sete.
– Più di tutto io desidero fare un bagno – disse il quarto: – ho una bottiglia di profumo e la metto a vostra disposizione.
Smontarono da cavallo e avvicinatisi alla vecchia custode del giardino le dissero: «Tienici la borsa con i soldi della società. Non la darai a nessuno di noi se non saranno presenti gli altri tre».
Entrarono, si riposarono all’ombra, mangiarono, fecero il bagno nel ruscello, si lavarono la testa e si profumarono.
– Abbiamo bisogno di un pettine – disse il primo.
– Io non l’ho – risposero gli altri.
– Vado a chiederlo alla custode; forse lei l’avrà – propose il primo che era già completamente vestito; e si avviò decisamente verso il cancello.
Mentre faceva quei pochi passi, il mercante pensò di derubare i suoi soci, perciò disse alla custode:
– Dammi il sacchetto.
– Non posso – rispose lei. – Quando siete entrati mi avete detto di non consegnarlo a nessuno di voi se non fossero stati presenti anche gli altri tre.
– Non è giusto – replicò il furbacchione; e poiché dal posto in cui si trovava si vedevano benissimo i suoi compagni, li chiamò e gridò: – Non vuole darmelo!
– Daglielo! – gridarono di rimando loro rivolti alla custode. – Ne abbiamo bisogno.
La vecchia, allora, consegnò il sacchetto al mercante ladro e questi, balzato a cavallo, si allontanò al galoppo.
Gli altri tre aspettarono un poco, poi, vedendo che il loro socio non tornava, finirono di vestirsi e si avvicinarono con grande curiosità al cancello.
«Perché non hai voluto darci il pettine?» domandarono alla vecchia.
«Quale pettine?»
– Quello che ti ha chiesto in prestito il nostro socio.
– Ma egli non mi ha chiesto il pettine. Ha voluto il sacchetto e io gliel’ho dato col vostro permesso.
– E dov’è il nostro socio?
«È montato a cavallo e se ne è andato».
A queste parole, i mercanti capirono di essere stati derubati; ma, invece di prendersela con se stessi per la loro ingenuità, se la rifecero con la vecchia. La insultarono furibondi, poi la trascinarono davanti al giudice e chiesero giustizia.
Il giudice li ascoltò, e ordinò che la custode restituisse il sacchetto o, almeno, quello che esso conteneva, e cioè mille danari d’oro.
La povera vecchia, condannata senza alcuna colpa, non sapendo dove prendere il danaro per risarcire il danno e spaventata dall’idea di dover fare un debito tanto grosso, se ne tornava pensierosa verso casa quando incontrò il suo nipotino.
– Che cos’hai, nonna, che ti vedo così triste? – le domandò il bambino.
– Ah, sapessi che brutto guaio m’è capitato! – esclamò lei e, quasi piangendo, gli raccontò quello che era accaduto – Oggi sono venuti quattro mercanti che, entrando nel giardino, mi hanno lasciato in consegna un sacchetto con mille danari dicendomi di non darlo a nessuno di loro se non fossero stati presenti gli altri tre; poi uno è tornato e ha voluto il sacchetto e io gliel’ho dato con l’approvazione degli altri che, da lontano, mi hanno gridato: “Daglielo! ne abbiamo bisogno”. Loro intendevano il pettine… ma io, che ne sapevo?
Il bambino ascoltò attentamente, poi con un sorriso malizioso disse: «Se ti faccio risparmiare i mille danari d’oro, mi compri un soldino di dolci?»
La vecchia, commossa da tanto candore, accarezzò la testolina del nipote.
– Oh! – gemette: – ti darei ben altro che un soldino di dolci. Ma come puoi riuscirci, tu?
– Ritorna dal giudice e raccontagli tutto come l’hai raccontato a me, parola per parola, e vedrai che il giudice capirà e ti assolverà.
Benché incredula, la vecchia tornò dal giudice, chiese udienza e ripeté per filo e per segno tutta la storia. Il giudice meditò per qualche minuto, poi fece chiamare i tre mercanti.
– È vero che avete detto alla custode di non consegnare il sacchetto se non in presenza di tutti e quattro?
– Sì – risposero loro.
«Ebbene; portate qui il vostro compagno e la custode vi restituirà il sacchetto».
Così la vecchia fu assolta da ogni colpa e poté tornare tranquilla al suo lavoro (ma non dimenticò di passare, prima, dal mercato dei dolci).

Il gioco

vince chi ha occhio e buona memoria

Per i più grandi

L’occhio del detective

Giocatori: quanti se ne vuole.
Materiale: una valigia piena di roba, carta e penna.
Svolgimento: per 1 minuto i giocatori devono guardare gli oggetti contenuti dentro una valigia. Scaduto il tempo, al VIA! del conduttore i giocatori devono scrivere sul foglio tutti gli oggetti che ricordano. Vince il giocatore che avrà ricordato più oggetti.

Per i più piccoli

Aiutate Gesù a raggiungere la barca dei discepoli senza incappare nelle onde.

La preghiera del giorno

Per tutto il giorno non sento altro
che raccomandazioni:
«Non fare questo!»;
«Attento a attraversare la strada…»;
«Non toccare il fornello!».
È così che la voce di mamma e papà
mi guida.
Le loro parole sono cartelli stradali.
Così non ho paura,
mi sento al sicuro.
Ti rendo grazie, Signore, per i beni di cui hai colmato la mia vita.
Grazie, Signore, perché chi mi ama mi guida con la sua voce.