Il gallo e la gallina

Il nocciolo della storia

Una bella filastrocca divertente sulla lealtà e la fedeltà alla parola data. Il gallo promette, ma non mantiene. C’è anche molto maschilismo nel suo atteggiamento. Tutti gli altri in qualche modo collaborano.

Un giorno il gallo e la gallina andarono nel bosco a cercare nocciole.

«Quante ne troveremo le divideremo in parti uguali» disse il gallo…

Un giorno il gallo e la gallina andarono nel bosco a cercare nocciole.
«Quante ne troveremo le divideremo in parti uguali» disse il gallo.
«D’accordo» disse la gallina, e cominciarono a beccare e a razzolare tutt’intorno. La gallina trovò una nocciola: mezza la mangiò e l’altra metà la diede al gallo, come avevano stabilito.
Poi anche il gallo trovò una nocciola, ma siccome era un golosone, la mandò giù tutta intera in fretta in fretta per non farsi vedere dalla gallina. Purtroppo, però, la nocciola gli rimase in gola.
«Presto, presto, gallinella mia, portami un po’ d’acqua altrimenti muoio».
E appena dette queste parole, il gallo cadde sulla schiena, con le zampe per aria.
La gallina corse in fretta al pozzo a cercare un po’ d’acqua:

Pozzo, pozzo, per favore,
dammi un po’ d’acqua che il gallo muore.
È là nel bosco, zampe all’insù,
e non respira quasi più.

Ma il pozzo disse: «Non ti darò la mia acqua se prima non ti farai dare dalla sarta un cordone di seta per me».
La gallina corse allora dalla sarta:

Cucitrice, abbi compassione,
dammi di seta un bel cordone.
Il cordone al pozzo darò,
l’acqua al gallo portare potrò,
è là nel bosco, zampe all’insù,
e non respira quasi più.

Ma la sarta rispose: «Non ti darò il cordone di seta per il pozzo, se prima non ti farai dare dal ciabattino un paio di scarpe per me».
La gallina corse allora dal ciabattino:

Ciabattino, lavora in fretta,
fammi un paio di scarpette,
la cucitrice ne sarà lieta
e mi darà il cordone di seta,
il cordone al pozzo darò,
l’acqua al gallo portare potrò,
è là nel bosco, zampe all’insù,
e non respira quasi più.

Ma il ciabattino rispose: «Non ti darò le scarpe, se prima non ti farai dare dal porcellino un po’ di setole per me».
La gallina corse allora dal maiale:

Porcellino, bel porcellino,
dammi le setole pel ciabattino.
Il ciabattino lavora in fretta,
mi farà un paio di scarpette,
la cucitrice ne sarà lieta
e mi darà il cordone di seta,
il cordone al pozzo darò,
l’acqua al gallo portare potrò,
è là nel bosco, zampe all’insu,
e non respira quasi più.

Ma il porcellino rispose: «Non ti darò le setole, se prima non ti farai dare dal birraio un po’ d’orzo per me».
La gallina corse allora dal birraio:

Birraio, birraio, sii gentile,
dammi un po’ d’orzo dal barile,
io lo porto al porcellino
e avrò le setole pel ciabattino,
il ciabattino lavora in fretta
mi farà un paio di scarpette,
la cucitrice ne sarà lieta
e mi darà il cordone di seta,
il cordone al pozzo darò,
l’acqua al gallo portare potrò,
è là nel bosco, zampe all’insù,
e non respira quasi più.

Ma il birraio rispose: «Non ti darò l’orzo, se prima non ti farai dare dalla mucca un po’ di latte per me.
La gallina corse allora dalla mucca.

Mucca, mucca, muccherella,
dammi di latte una scodella
al birraio la darò,
un po’ d’orzo in cambio avrò,
porterò l’orzo al porcellino
e avrò le setole pel ciabattino,
il ciabattino lavora in fretta,
mi farà un paio di scarpette,
la cucitrice ne sarà lieta
e mi darà il cordone di seta,
il cordone al pozzo darò,
l’acqua al gallo portare potrò,
è là nel bosco, zampe all’insù,
e non respira quasi più.

Ma la mucca rispose:«Non ti darò il latte, se prima non ti farai dare dal prato un po’ d’erba per me».
La gallina corse allora dal prato:

Dammi un po’ d’erba, praticello,
io la darò alla muccherella
e avrò di latte una scodella,
al birraio la porterò,
un po’ d’orzo in cambio avrò,
porterò l’orzo al porcellino
e avrò le setole pel ciabattino,
il ciabattino lavora in fretta,
mi farà un paio di scarpette,
la cucitrice ne sarà lieta
e mi darà il cordone di seta,
il cordone al pozzo darò,
l’acqua al gallo portare potrò,
è là nel bosco, zampe all’insù,
e non respira quasi più.

Ma il prato rispose: «Non ti darò un filo della mia erba, se prima non otterrai dal cielo un po’ di rugiada per me».
La gallina pregò allora il cielo:

Cielo azzurro, cielo bello,
dona la rugiada al praticello,
cosi avrò l’erba per la muccherella,
e avrò di latte una scodella,
al birraio la porterò,
un po’ d’orzo in cambio avrò,
porterò l’orzo al porcellino
e avrò le setole pel ciabattino,
il ciabattino lavora in fretta,
mi farà un paio di scarpette,
la cucitrice ne sarà lieta
e mi darà il cordone di seta,
il cordone al pozzo darò,
l’acqua al gallo portare potrò,
è là nel bosco, zampe all’insù,
e non respira quasi più.

II cielo ebbe pietà del povero galletto e fece cadere la rugiada sul prato. E il prato diede l’erba, la mucca il latte, il birraio l’orzo, il maiale le setole, il ciabattino le scarpe, la cucitrice il cordone di seta e il pozzo una goccia d’acqua.
La gallina prese l’acqua nel becco, corse dal gallo e gliela lasciò cadere in gola. La nocciolina andò giù, il galletto saltò in piedi, batté le ali e cantò: «Chicchirichì!»

Da quel giorno non fu più né egoista né goloso e fece sempre a metà con la gallina.

Il gioco

poesia baciata

Per i più grandi

Si può giocare singoli o in squadra. Nel tempo stabilito dal conduttore, i giocatori devono scrivere una poesia in rima baciata, del tipo: L’impiastro verdastro del capomastro brillava come un astro sul pilastro oppure Com’è bello ballare il tango nel fango con un orango mangiando un mango, poi mi vien male e piango. Vince chi fa la poesia  in rima più divertente.

Per i più piccoli

Aiuta il pastore a ritrovare la pecora.

La preghiera del giorno

Signore, ti lodiamo, ti benediciamo, esaltiamo la tua gloria.
Ti ringraziamo per il cibo, per il nostro benessere.
Grazie per le bevande, simbolo e segno della festa.
Grazie per l’amore e l’amicizia, per tutti quelli che possiamo amare.
Grazie per l’occasione che ci dai di essere gioiosi e fare festa.
Grazie Signore che sei presente, ci assisti e ci proteggi.