L’avventura di Corinna

Il nocciolo della storia

È il messaggio della tortora. Seguirlo significa modificare molti degli atteggiamenti che creano solo infelicità in noi e in quelli che vivono con noi: «Dio inonda d’amore anche quelli che lo offendono, lo tradiscono, gli girano le spalle, proprio come fa sorgere il sole su buoni e cattivi. Vedere con il cuore di Dio significa vedere ogni persona con un vero sguardo d’amore, che comunica compassione, servizio, perdono…»

C’era una volta una ragazzina di quattordici anni che si chiamava Corinna e che viveva in un castello con tre sorelle e i genitori, il re Attilio e la regina Donatella…

C’era una volta una ragazzina di quattordici anni che si chiamava Corinna e che viveva in un castello con tre sorelle e i genitori, il re Attilio e la regina Donatella.
Avrebbe potuto avere un’esistenza felice, ma non era così: la sua bellezza provocava l’invidia delle sue tre sorelle, che si trasformava in dispetti e perfide ingiustizie. Era sempre lei a finire “in punizione”, mentre le sorelle la canzonavano.
Un giorno, aveva appena finito di lavare il pavimento di un lungo corridoio, quando la sorella maggiore, con un maligno sorriso fingendo di inciampare, rovesciò sul pavimento un secchio di acqua sporca. Dietro l’angolo le altre due sorelle ridacchiavano, che poi si fanno avanti esclamando: «Fannullona! Non hai ancora finito di lavare il corridoio. Appena arriva la regina vedrai… Andrai di nuovo a letto senza cena!»
Lacrime di rabbia e umiliazione scorrevano sulle guance di Corinna, ma riprese il coraggio e ricominciò con straccio e spazzolone a lavare il pavimento.
In quel momento una tortora dalle piume color panna si posò sul davanzale della finestra e cominciò a parlare: «Non avere paura, Corinna. Voglio aiutarti…»
«Che cosa puoi fare? Non vedi? Mi prendono in giro, dicono cattiverie sul mio conto, non mi lasciano in pace un istante, Anche la mamma e il papà sono convinti che sono una poco di buono. Passo le serate a piangere. Perché non cavi loro gli occhi, tanto per incominciare?»
«No, Corinna, ti rivelerò un segreto…»
Corinna sentì dei passi e capì che dietro di lei c’erano le sue terribili sorelle. La più piccola disse: «Adesso parli agli uccelli! Sei diventata matta!» Le tre sorelle si allontanarono saltellando e cantando: «Corinna è matta! Corinna è matta!»
«Ecco, hai visto?» disse alla tortora, ma quella scosse il piccolo capo e continuò: «Vieni questa sera, vicino alla fontana del giardino» e poi sparì in un fruscio di ali.
Dopo cena, durante la quale la povera Corinna si era fatta rimproverare dal papà, aveva sbattuto per terra il tovagliolo e si era presa un’altra giornata di castigo. Imbronciata, uscì in giardino. La tortora l’attendeva sul bordo della fontana.
«Non aver paura, Corinna. non verrà nessuno» tubò la tortora.
«Parli davvero, non sono matta… Allora me lo riveli questo segreto?»
«E’ molto semplice: sarai liberata dai tuoi dispiaceri se imparerai a vedere con il cuore di Dio».
«Tutto qui?» disse delusa. Dopo un lungo momento di silenzio, la tortora riprese: «Corinna, le tue sorelle ti vedono solo con gli occhi dell’invidia e tu sei piena di amarezza. D’altra parte tu pensi: “Un giorno ve la farò pagare!” così questa casa è piena di tristezza e rancore. Dio inonda d’amore anche quelli che lo offendono, lo tradiscono, gli girano le spalle, proprio come fa sorgere il sole su buoni e cattivi. Vedere con il cuore di Dio significa vedere ogni persona con un vero sguardo d’amore, che comunica compassione, servizio, perdono…»
«Che cosa?» insorse vivacemente Corinna. «Dovrei perdonare alle mie sorelle dopo tutto quello che mi fanno?»
«Se svuoti il tuo cuore dal rancore, dalla rabbia e dalla voglia di vendetta, la bontà di Dio lo riempirà e vedrai quanto può essere grande la sua forza».
«Va bene. Ci proverò!»
«Non dubitare. Dio può liberarti da tutte le catene negative che ti fanno soffrire te e, in fondo, anche le tue sorelle» concluse la tortora e dopo un grazioso inchino volò via.
Nelle settimane seguenti, le tre sorelle notarono un cambiamento nell’atteggiamento di Corinna. Ma che cosa esattamente? Che cos’era quella fiamma nuova che le brillava negli occhi? Perché invece della smorfia di disappunto e di risentimento fioriva sulle sue labbra un sorriso radioso? La spiarono, dimenticandosi a volte di farle i soliti dispetti. Anche i genitori cominciarono a pensare che forse Corinna non era così pasticciona e disubbidiente come insinuavano le sorelle.
Una sera, la sorella più piccola entrò nella stanza di Corinna, che invece di mandarla via di malagrazia come prima la fece sedere sul suo letto e le lasciò anche suonare la vecchia chitarra che era la cosa più preziosa di Corinna.
La bambina, sorpresa, chiese timidamente: «Perché sei così cambiata, Corinna?»
Corinna guardò la sorellina con il suo nuovo sguardo e le raccontò della tortora e del suo segreto. La piccola ascoltò con attenzione e poi abbracciò Corinna piangendo: «Per favore, perdonami tutti i dispetti e le brutte parole che ti ho detto». Corinna ricambiò l’abbraccio, pensando: «La tortora aveva ragione».
Il giorno dopo, vedendo la sorella più piccola e Corinna che cantavano facendo insieme i lavori domestici, la sorella più grande rimase sbalordita. Si fece raccontare tutto e anche lei sentì qualcosa che le si scioglieva dentro. Molte cose cambiarono nel castello e non c’era più invidia o ripicche e sgarbi. Solo la terza sorella se ne stava immusonita e solitaria, ma le altre sapevano che la bontà di Dio avrebbe bussato anche al suo cuore e anche lei avrebbe ritrovato la gioia del perdono.
Se al mattino fate attenzione udrete anche voi una tortora color panna che gentilmente proclama il segreto del cuore di Dio. Lo fa dall’inizio del mondo, ma vi pare che il mondo l’abbia mai sentito?

Il gioco

il gioco del grazie

Per i grandi e piccoli

Ivanka (BIELORUSSIA)

Si traccia a terra un grosso cerchio (la foresta), in mezzo al quale si disegna un piccolo quadrato (la casa dell’uomo della foresta). Si posa all’interno del quadrato una bambola di pezza (Ivanka). Un giocatore (l’uomo della foresta) si sposta in mezzo al cerchio con un ramoscello in mano, mentre tutti gli altri (i cigni) ne stanno all’esterno. Al via i cigni devono cercare di prendere Ivanka e portarla fuori dal cerchio senza farsi toccare né dall’uomo della foresta né dal suo ramoscello magico. I cigni toccati vengono eliminati ed escono dal gioco. L’uomo della foresta non può uscire dal cerchio. I cigni non possono passarsi Ivanka da uno all’altro. Se il cigno che ha preso la bambola di pezza viene catturato, la posa di nuovo nel piccolo quadrato. Il cigno che riesce a portare in salvo Ivanka sostituirà l’uomo della foresta nel proseguimento del gioco.

La preghiera del giorno

Padre de cielo, donaci il pane quotidiano
Per non soffrir la fame,
Tu ci hai insegnato a chiederlo così:
dacci il pane. Donaci la pace.
Dona pane e pace a tutti gli uomini.
Trasformaci in pane per gli affamati del mondo
E pace per chi è vicino a noi.