I sandali di Simone

Il nocciolo della storia

I sandali hanno ascoltato Gesù, hanno visto quello che faceva e ora credono veramente in Lui. Per questo non hanno paura dell’acqua e soprattutto non dubitano. La fede è una forza magnifica.

A Cafarnao, prospero villaggio di pescatori sulle rive del lago di Tiberiade, aveva la sua bottega un bravo ciabattino di nome Zaccaria. Tutti quelli che vivevano sulle rive del lago sapevano che i sandali fatti da Zaccaria erano i più robusti e i più comodi della Galilea.

A Cafarnao, prospero villaggio di pescatori sulle rive del lago di Tiberiade, aveva la sua bottega un bravo ciabattino di nome Zaccaria. Tutti quelli che vivevano sulle rive del lago sapevano che i sandali fatti da Zaccaria erano i più robusti e i più comodi della Galilea.
Dalle mani callose del ciabattino uscirono un giorno, con il loro buon profumo di cuoio nuovo, due sandali. Si chiamavano uno Destro e l’altro Sinistro.
Erano gemelli e così si specchiavano uno nell’altro.
«Siamo una meraviglia!»
«In tutto l’Impero Romano non c’è paio di scarpe che ci valga».
«Credo che dobbiamo prepararci ad una luminosa carriera, caro Sinistro» esclamò Destro.
«Certo. Tappeti morbidi, lucidi pavimenti di marmo… Questo è il nostro destino!» Gli fece eco Sinistro.
«E soprattutto piedi nobili e profumati».
È evidente: noi siamo fatti per un colto scriba, un facoltoso commerciante, un pubblicano ricco e potente, magari un viceré» ripetevano all’unisono.
Un pomeriggio, il buon Zaccaria li prese dalla mensola dove li aveva riposti. Era arrivato un cliente.
«Urrà! Si parte!» gridarono.
«Mondo, arriviamo! Morbidi tappeti e lucidi pavimenti di marmo, eccoci!».
Finirono invece infilati in due piedoni callosi, duri come pietra, che sapevano di acqua, alghe, pesci e umidità.
«Nooo, un pescatore no!» squittì Destro.
«Io odio il pesce!» si lagnò Sinistro.
In un attimo videro il loro futuro. Era tutt’altro che roseo: sempre all’umido fra uno sguazzare di pesci puzzolenti e di reti piene di alghe.
Destro cercò di consolare l’altro: «Non si sa mai» gli disse: «chi può stabilire fino a che punto un male di oggi non sarà un bene domani?».
«Non sarà facile abituarsi a tutte queste schifezze…» brontolò Sinistro.
Il nuovo padrone si chiamava Simone, uomo franco e generoso, ma con un gran brutto carattere, sempre a gridare su e giù dalla barca e fra i sassi della riva. Urta di qua e sfrega di là, i due sandali si ritrovarono, in breve tempo, proprio malconci, ma ormai pareva loro di fare parte di quei piedi, che la necessità aveva reso instancabili.
I due fratelli adempivano con attenzione al loro dovere e proteggevano i piedoni di Simone con serietà e diligenza. Tanto più che i due piedi erano sempre meno quelli di un pescatore e sempre più quelli di un viandante. Non più dunque pesce, ma strade e polvere condivise con un misterioso e affascinante Uomo comparso d’improvviso nella vita del loro padrone e che, con quelle sue storie straordinarie che loro non si stancavano di ascoltare, sapeva dare a ogni avvenimento un magico significato.
Quell’uomo aveva anche cambiato il nome a Simone e lo chiamava Pietro.
«Gli sta proprio bene. Ha decisamente la testa dura come una pietra!» aveva spiegato Sinistro agli altri sandali che si trovavano ai piedi delle persone che stavano sempre vicino a quell’uomo singolare chiamato Gesù.
Con Gesù, la vita era una sorpresa continua. Un giorno, avevano trascorso la serata correndo per un prato in mezzo ad una folla immensa, che aveva ascoltato Gesù per tutto il giorno. Poi Pietro e i suoi amici si erano messi in grande agitazione.
Non che loro avessero potuto capire bene cos’era successo, occupati com’erano a correre su e giù distribuendo pane e pesci, che sembravano moltiplicarsi da sé in quelle ceste, ma certo qualcosa di meraviglioso era successo.
Quando Pietro e suoi amici discutevano di questo e di altri avvenimenti che avevano avuto Gesù come protagonista i due sandali non si lasciavano sfuggire una parola.
«Tu pensi che Gesù abbia ragione?» aveva chiesto un giorno Destro al fratello.
«Sì. Quello che dice è bellissimo, nessuno parla come lui» rispose Sinistro.
«Ma accidenti, quanti passi ci fa fare. Cammina. Senza sosta cammina. Va qui e poi là. Si direbbe che il riposo gli è vietato».
«E noi sempre dietro!»
«Ma i granelli di sabbia, sollevati dai suoi piedi cantano».
«E solo noi li possiamo sentire».
La notte dopo il miracolo del pane e dei pesci, i due fratelli, poterono finalmente riposare senza possibilità di nuove faticacce perché, trovandosi su una barca, grandi camminate non le potevano fare. Pietro e i suoi amici si buttarono esausti sul fondo della barca. Solo Giovanni, il più giovane, badava al timone.
L’Uomo delle storie straordinarie, Gesù, non c’era: l’avevano sentito dire che desiderava starsene solo per un po’ e dopo aver rimandato a casa la gente era salito su una montagna per pregare.
I due sandali erano incuriositi da quei suoi ricorrenti desideri di solitudine: forse era semplicemente stanco o forse doveva parlare con Qualcuno. Dopo quei colloqui pareva sempre raggiante di gioia, più luminoso del solito.
Venne la notte, e Gesù era ancora là, solo. La barca era già molto lontana dalla spiaggia, ma aveva il vento contrario ed era sbattuta dalle onde.
Fu allora che l’attenzione di tutti fu calamitata da una figura umana che si stava avvicinando. Ma come poteva, se intorno a loro non c’era che acqua?
Nella barca scoppiò un parapiglia tremendo. La paura li aveva talmente coinvolti che sbraitavano: «È un fantasma!» e urlavano di paura. Ma poi udirono tutti la voce rassicurante che ben conoscevano.
«Coraggio, sono io! Non abbiate paura!»
Era proprio Gesù che faceva una bella passeggiata sull’acqua.
Mentre gli altri si rincuoravano un po’, Pietro gridò: «Signore, se sei tu, dimmi di venire verso di te, sull’acqua».
«Questa volta è impazzito!» sbottò Sinistro.
«E noi finiamo a mollo!» gli fece eco Destro.
Gesù gli disse: «Vieni!»
Pietro allora scese dalla barca e cominciò a camminare sull’acqua verso Gesù.
In quel momento i due sandali si resero simultaneamente conto di cosa sarebbe capitato loro, coinvolti senza volerlo in un’incredibile avventura.
Si guardarono e risero felici. «Camminiamo sull’acqua!»
«Lo dicevo che Gesù è veramente speciale!»
Quell’Uomo singolare li stava rendendo simili a Lui, più forti di qualsiasi legge della natura, straordinari. Ora erano davvero i più fantastici sandali del mondo!
Ma vedendo la forza del vento, Pietro ebbe paura, cominciò ad affondare e gridò: «Signore! Salvami!»
«Ecco, ha rovinato tutto» bofonchiò Destro.
«E’ proprio un testone!» continuò Sinistro.
Gesù afferrò Pietro per i capelli e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?»
«Noi no!» Gridarono insieme Destro e Sinistro.
«Noi non dubitiamo!»
I due sandali si sfilarono e incredibilmente continuarono a camminare allegramente sull’acqua, sollevando trine di spruzzi, mentre Pietro, veniva tirato di peso sulla barca da Gesù.

Il gioco

il gioco del grazie

Per i grandi e piccoli

L’odore misterioso

Giocatori: quanti se ne vuole.
Materiale: una benda, formaggio, calzino, cipolla.
Svolgimento: il giocatore viene fatto bendare e il conduttore farà odorare al povero giocatore delle cose particolari; questi dovrà essere in grado, tramite l’olfatto, di capire di cosa si tratta. Vince il giocatore che avrà indovinato almeno 2 oggetti.

La preghiera del giorno

Rendimi fedele, Signore,
a questo filo di speranza
e a questo minimo di luce sufficienti per cercare.
Rendimi fedele, Signore
a questo vino del tuo calice
e a questo pane quotidiano sufficienti per campare.
Rendimi fedele, Signore,
a questo briciolo di allegria
e a quest’assaggio di felicità sufficienti per cantare.
Rendimi fedele, Signore,
al tuo Nome sulle labbra,
a questo grido della fede sufficienti per vegliare.
Rendimi fedele, Signore,
all’accoglienza del tuo Soffio,
e a questo dono senza ritorno, sufficienti per amare.