Il segreto della saggezza
Il nocciolo della storia
Nella nostra vita ci sono spesso persone “normali” che sembra non facciano nulla di speciale, ma quotidianamente ci stanno accanto e ci vogliono bene. Talvolta ci passa vicino qualcuno che si presenta migliore, che millanta felicità a poco prezzo. Potrebbe capitarci la sventura di farci ammaliare dai loro discorsi… Impariamo a distinguere ciò che è autentico, magari faticoso, dalle facili apparenze senza sostanza.
C’era una volta un vecchio contadino, che aveva un gatto e un gallo. Il vecchio andava nel campo a lavorare, il gatto gli portava da mangiare e il gallo stava a casa a sorvegliare.
Passò un giorno la volpe, e si mise a cantare sotto la finestra…
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C’era una volta un vecchio contadino, che aveva un gatto e un gallo. Il vecchio andava nel campo a lavorare, il gatto gli portava da mangiare e il gallo stava a casa a sorvegliare.
Passò un giorno la volpe, e si mise a cantare sotto la finestra:
Galluccio chicchiricuccio,
affacciati, tesoruccio!
Tanti pistacchi ti voglio dare,
così meglio potrai cantare!
Il gallo, curioso di sapere chi cantasse, saltò sulla finestra e la volpe, allungata una zampa, lo acchiappò e si mise a correre.
La volpe correva verso il bosco e il gallo strillava:
Gatto, gatto, mi sono affacciato e la volpe m’ha acchiappato. Corri, corrimi in aiuto altrimenti son perduto!
Il gatto sentì e si mise a inseguirli. Corri, corri, raggiunse la volpe e liberò il gallo.
«Ricordati, galluccio», gli disse, «di non affacciarti più alla finestra. Non fidarti della volpe. Ti mangerà tutto, anche gli ossicini!»
Il giorno dopo il vecchio tornò nel campo, il gatto gli portò da mangiare e il gallo restò a casa.
La volpe tornò, canto la sua canzoncina, ma il gallo, zitto zitto, non si affacciava.
La volpe gli gettò i pistacchi, e il gallo li mangiò. Allora la volpe disse: «Se vieni a farmi compagnia, ti darò anche il granoturco».
Il galletto, per vedere se la volpe aveva davvero il granoturco, si affacciò alla finestra. La volpe pronta, lo acchiappò e si mise a correre. Il gallo gridava: il gatto lo sentì e corse ancora a liberarlo.
«Te l’avevo detto, galluccio», gli disse, «di non affacciarti alla finestra! Stai attento, perché la volpe di mangerà. Domani non ti affacciare, perché andremo a lavorare lontano, nel bosco. E se anche griderai non ti sentirò».
L’indomani la volpe tornò. Cantò tre volte la sua canzoncina, ma il gallo, zitto zitto, non si affacciava.
La volpe gli gettò una manciata di pistacchi, poi una di granturco e il gallo, zitto zitto, se li mangiò tranquillamente.
Allora la volpe disse: «Sei diventato muto, galluccio?».
«No, cara volpe, non me la fai. Alla finestra non ci vengo!».
La volpe insinuò: «Se vieni a farmi compagnia, ti darò una manciata di miglio d’oro. E ti porterò a vedere la mia casa meravigliosa. Non credere al gatto: non voglio farti male. Vedrai quante belle cose ti darò!».
Il gallo non rispondeva. La volpe, pian piano, si avvicinò al muro, sotto la finestra, e stette zitta.
Il gallo non la sentiva più, non la vedeva più. Dov’era andata a finire? Guarda, guarda, non vedeva niente. Allungò il collo, lo allungò ancora: niente. Allora sporse un pochino la testa sul davanzale. Non aveva ancora guardato, che la volpe se l’era preso e correva, correva verso il bosco. La volpe correva, il gallo strillava, ma questa volta nessuno lo sentì.
Quando il vecchio e il gatto tornarono a casa, non trovarono più il gallo e si misero a piangere, a piangere un torrente di lacrimoni.
Ma poi il vecchio disse: «Peggio per lui. Doveva darci retta».
Si asciugarono le lacrime e andarono a dormire.
Il gioco
occhio al dettaglio!
Per i grandi e piccoli
Branchetti Jr
Questo gioco può essere praticato quasi sempre e dovunque e metterà alla prova la capacità di osservazione e di memoria dei bambini.
Invitate o bambini a osservarvi per qualche minuto, poi uscite dalla camera e cambiate un particolare del vostro aspetto. Ritornate e chiedete di indovinare cosa c’è di diverso in voi. Fate in modo che i particolari diversi siano ovvi per i bambini più piccoli: toglietevi scarpe e calze, mettetevi o toglietevi un cappello, indossate una camicia alla rovescia, mettetevi o toglietevi la giacca e così via.
Potete sfidare i bambini più grandi con cambiamenti meno evidenti.
La preghiera del giorno
Non son capace d’inventare cose nuove
come aeroplani
che si muovono su ali d’argento.
Ma oggi, all’alba,
ho avuto un pensiero,
un pensiero meraviglioso,
e le parti più lise
del mio vestito
divennero a un tratto belle,
splendenti per una luce
che cadeva dal cielo.
Il pensiero era questo:
che un piano segreto
è nascosto nella mia mano,
e la mia mano è grande,
grande a motivo di questo progetto.
Che Dio, presente nella mia mano,
conosce il mio segreto,
il progetto di quanto
egli vuol fare per il mondo
mediante la mia mano.