Rito di
Le parti che precedono la Liturgia della Parola, cioè l’introito, il saluto, l’atto penitenziale, il Kyrie eleison, il Gloria e l’orazione (o colletta), hanno un carattere di inizio, di introduzione e di preparazione. Scopo di questi riti è che i fedeli, riuniti insieme, formino una comunità, e si dispongano ad ascoltare con fede la parola di Dio ed a celebrare degnamente l’Eucaristia.
Le parti che precedono la Liturgia della Parola, cioè l’introito, il saluto, l’atto penitenziale, il Kyrie eleison, il Gloria e l’orazione (o colletta), hanno un carattere di inizio, di introduzione e di preparazione. Scopo di questi riti è che i fedeli, riuniti insieme, formino una comunità, e si dispongano ad ascoltare con fede la parola di Dio ed a celebrare degnamente l’Eucaristia.
Grazie alle parole di don Cristian Besso, già Rettore della Basilica Maria Ausiliatrice di Torino Valdocco, e alla guida del Messale Romano vengono presentate ed approfondite tutte le varie fare della celebrazione della messa.
Per ogni fase, oltre che una spiegazione testuale, viene fornito appunto un contenuto audiovisivo così da poter fornire un utile strumento che possa essere sia per la formazione personale, sia per l’animazione e formazione dei giovani.
Pulsante 1
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Pulsante 2
Introito e saluto
La celebrazione dell’Eucaristia inizia con un canto, si chiama Introito. Serve per prendere coscienza che siamo un popolo solo che sta attendendo di incontrare il nostro Signore Gesù.
Certamente questo canto serve anche però ad accogliere il segno massimo della presenza di Cristo che è il sacerdote.
Sede del celebrante ed altare
Ma infondo, il sacerdote, da dove deve iniziare la messa?
Egli ha attraversato l’assemblea, il popolo di Cristo, ha baciato l’altare e poi inizia la celebrazione eucaristica dalla sede. […] E dunque l’altare rimane li come segno del crocifisso risorto. Dovrebbe essere adornato con molta semplicità e sobrietà così da non distrarci da questa mensa già disposta per il sacrificio e per l’incontro con il pane dell’eucaristia.
Atto penitenziale
Salutato il popolo, il sacerdote, o un altro ministro che ne sia capace, può fare una brevissima introduzione alla Messa del giorno. Quindi il sacerdote invita all’atto penitenziale, che viene compiuto da tutta la comunità mediante la confessione generale, e si conclude con l’assoluzione del sacerdote.
Kyrie eleison
Dopo l’atto penitenziale ha inizio il Kyrie eleison, a meno che non sia già stato detto durante l’atto penitenziale. Essendo un canto col quale i fedeli acclamano il Signore e implorano la sua misericordia, di solito viene eseguito da tutti, in alternanza tra il popolo e la schola o un cantore.
Ogni acclamazione di solito si dice due volte; ma non si esclude che, in considerazione dell’indole delle diverse lingue o della composizione musicale o di circostanze particolari, sia ripetuto un maggior numero di volte, o intercalato da un breve «tropo». Se il Kyrie eleison non viene eantato, si recita.
Gloria in excelsis
Il Gloria è un inno antichissimo e venerabile con il quale la Chiesa, radunata nello Spirito Santo, glorifica e supplica Dio Padre e l’Agnello. Viene cantato da tutta l’assemblea, o dal popolo alternativamente con la schola oppure dalla schola. Se non lo si canta, viene recitato da tutti, insieme o alternativamente.
Lo si canta o si recita nelle domeniche fuori del Tempo di Avvento e Quaresima; e inoltre nelle solennità e feste, e in particolari celebrazioni più solenni.
Orazione (o colletta)
Poi il sacerdote invita il popolo a pregare; e tutti insieme con il sacerdote stanno per qualche momento in silenzio, per prendere coscienza di essere alla presenza di Dio e per poter formulare nel proprio cuore la preghiera personale. Quindi il sacerdote dice l’orazione, chiamata comunemente «colletta». Per mezzo di essa viene espresso il carattere della celebrazione e con le parole del sacerdote si rivolge la preghiera a Dio Padre, per mezzo di Cristo, nello Spirito Santo. Il popolo, unendosi alla preghiera ed esprimendo il suo assenso, fa sua l’orazione con l’acclamazione Amen.