MADDALENA
MORANO
beata
Nacque a Chieri (Torino) il 15 novembre 1847 da una famiglia povera che però avrebbe potuto essere ricca se il papà, di condizioni molto agiate, non fosse stato diseredato per aver sposato una modesta casalinga di Chieri, Caterina Pangella. Ebbe il carisma di una fondatrice: aprì 19 case, 12 oratori, 6 scuole, 5 asili, 11 laboratori, 4 convitti, 3 scuole di religione, suscitando l’ammirazione di tutti, autorità civili e gerarchie ecclesiastiche. Di lei si diceva: “È una gran donna, è una donna straordinaria”. Nella stessa città dove morì, Giovanni Paolo II la proclamò beata il 5 novembre 1994. La sua salma è venerata ad Alì Terme (Messina).
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Nacque a Chieri (Torino) il 15 novembre 1847 da una famiglia povera che però avrebbe potuto essere ricca se il papà, di condizioni molto agiate, non fosse stato diseredato per aver sposato una modesta casalinga di Chieri, Caterina Pangella. Degli otto figli che nasceranno, di cui tre moriranno subito, Maddalena è la sesta. Nel 1855 le muore il papà, logorato dalla vita militare. Il mese successivo Francesca, la sorella maggiore. Dopo ancora un anno è la volta di Giuseppe: in tre anni, tre bare! È facile immaginare il dolore e l’estrema povertà della mamma rimasta sola con tre figli. Caterina è costretta a interrompere la scuola per cominciare a lavorare: un piccolo telaio accanto a quello della mamma per tessere fettucce dalla mattina alla sera. Fu un cugino materno, don Francesco Pangella, a far ritornare Maddalena a scuola assumendosene le spese e dando un modesto contributo alla famiglia. Benedetta iniziativa! Fu come rimettere la ragazza sulla strada a lei più idonea. “Potessi diventare maestra!”. Aveva solo 15 anni quando questo sogno si avverò. Ebbe il carisma di una fondatrice: aprì 19 case, 12 oratori, 6 scuole, 5 asili, 11 laboratori, 4 convitti, 3 scuole di religione, suscitando l’ammirazione di tutti, autorità civili e gerarchie ecclesiastiche. Di lei si diceva: “È una gran donna, è una donna straordinaria”. Fu un’eccezionale formatrice: alla sua morte, le suore erano 142, le novizie 20, le postulanti 9. Minata da un’affezione tumorale, il 26 marzo 1908 madre Morano si spegne a Catania. Quando morì, la Superiora Generale, madre Caterina Daghero, esclamò: “Con la morte di madre Morano, abbiamo perduto lo stampo”. Nella stessa città dove morì, Giovanni Paolo II la proclamò beata il 5 novembre 1994. La sua salma è venerata ad Alì Terme (Messina).
Era solita dire
Ricordati che fa molto chi fa poco o anche niente, ma fa quel che Dio vuole.
Ama il Signore semplicemente.
Chiedi la grazia di portare in pace ogni giorno la tua croce.
Materiali Utili
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