FILIPPO
RINALDI
beato
Filippo Rinaldi nasce a Lu Monferrato, in provincia di Alessandria, nel 1856. Ottavo di nove figli, conosce don Bosco nel suo paese a pochi anni di età, in una delle tante passeggiate che il sacerdote faceva con i suoi giovani. Nel 1874 don Bosco va a Lu per convincerlo a seguirlo a Torino, senza successo. Tre anni dopo riuscirà finalmente a persuaderlo e, a 21 anni, Filippo inizia a Sampierdarena il cammino per le vocazioni adulte. Dopo la morte di don Rua fu rieletto Prefetto e Vicario di don Albera. Nel 1921 fu eletto terzo successore di don Bosco. Venerabile il 3 gennaio 1987; beatificato il 29 aprile 1990 da Giovanni Paolo II.
Leggi tutta la biografia
Filippo Rinaldi nasce a Lu Monferrato, in provincia di Alessandria, nel 1856. Ottavo di nove figli, conosce don Bosco nel suo paese a pochi anni di età, in una delle tante passeggiate che il sacerdote faceva con i suoi giovani. A 10 anni il padre lo iscrive al collegio di Mirabello, che lascerà per sua volontà pochi mesi dopo. Don Bosco gli scrive e cerca di indurlo a tornare, ma Filippo è irremovibile. Nel 1874 don Bosco va a Lu per convincerlo a seguirlo a Torino, senza successo. Tre anni dopo riuscirà finalmente a persuaderlo e, a 21 anni, Filippo inizia a Sampierdarena il cammino per le vocazioni adulte. Nel 1880, dopo il noviziato, nelle mani dello stesso don Bosco, emette i voti perpetui. Grazie alla santa insistenza di don Bosco, nel dicembre del 1882 Filippo risponde alla chiamata del Signore, e viene ordinato sacerdote. Dopo poco tempo il santo dei giovani lo nomina direttore a Mathi, un collegio per vocazioni adulte che poi trasferirà a Torino. A pochi giorni dalla morte di don Bosco, don Rinaldi volle confessarsi da lui. Prima di assolverlo, senza forze, gli disse soltanto una parola: “Meditazione”. Nel 1889 don Rua lo nominò direttore a Barcellona: “Dovrai sbrigare cose assai delicate”, gli disse. In tre anni, con la preghiera, la mansuetudine e una presenza paterna e animatrice tra i giovani e nella comunità salesiana, risollevò l’opera. Venne nominato Ispettore di Spagna e Portogallo. In nove anni, grazie anche all’aiuto economico della Venerabile Dorotea Chopitea, don Rinaldi fonda 16 nuove case. Don Rua dopo una visita ne restò impressionato e, in seguito, lo nominò Prefetto generale della Congregazione. Nel nuovo incarico, don Rinaldi continuò a lavorare con zelo, senza mai rinunciare al suo ministero sacerdotale. Svolse il suo compito di governo con prudenza, carità e intelligenza. Dopo la morte di don Rua fu rieletto Prefetto e Vicario di don Albera. Nel 1921 fu eletto terzo successore di don Bosco. Diede un enorme impulso alle missioni: fondò istituti missionari, riviste e associazioni. Durante il suo rettorato partirono più di 1800 salesiani per tutto il mondo. Compì numerosi viaggi in Italia ed Europa. Istituì l’associazione degli Ex-allievi e fondò l’Istituto secolare delle Volontarie di don Bosco. Ottenne da Pio XI l’indulgenza del lavoro santificato.Maestro di vita spirituale, rianimò la vita interiore dei salesiani mostrando un’assoluta confidenza in Dio e un’illimitata fiducia nell’Ausiliatrice. Il grande salesiano don Francesia disse: “A don Rinaldi manca solo la voce di don Bosco”. Il 5 dicembre del 1931 morì in silenzio, mentre leggeva la vita di don Rua. Venerabile il 3 gennaio 1987; beatificato il 29 aprile 1990 da Giovanni Paolo II.
Era solito dire
Il Signore aggravando la mano non opprime, anzi provvede al nostro meglio e ci rende dolce il soffrire. Abbandoniamoci nella Sua bontà infinita.
Tenete buona compagnia a N. S. G. C. vivo e vero in mezzo di voi come quando era con Maria a Betlemme, Nazareth ed è ora in Cielo.
Materiali Utili
Per un approfondimento potrebbero interessarti: