Il mostro dagli occhi verdi
Il nocciolo della storia
Nella storia, Pina vuole a tutti i costi l’amicizia di Lino. Per ottenere questo, seguendo i consigli del mostro dagli occhi verdi (simbolo della gelosia e dell’invidia), non esita a distruggere la felicità dei due amici.
Gionni Leprotto e Lino Scoiattolo erano amici per la pelliccia.
Dalla primavera all’autunno inoltrato, la Radura delle Tre Querce risuonava dei loro squittii e dei loro inseguimenti tra le radici degli alberi…
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Gionni Leprotto e Lino Scoiattolo erano amici per la pelliccia. Dalla primavera all’autunno inoltrato, la Radura delle Tre Querce risuonava dei loro squittii e dei loro inseguimenti tra le radici degli alberi.
Dall’alto li squadrava, con occhio leggermente altezzoso, Pina la gazza. Lei passava il tempo a lucidarsi e lisciare il magnifico ed elegante vestito bianco e nero. A volte chiacchierava con qualche amica di gioielli e dei Bec Stret Boys che cantavano nei faggi più alla moda e facevano impazzire giovani gazze, ghiandaie e capinere.
Ma Pina sospirava: quello che avrebbe veramente voluto era giocare con Lino e fermarsi a guardare con lui il tramonto sulla cima della grande quercia. Non voleva però tra i piedi quello stupido leprotto: Otto non sapeva neanche volare e arrampicarsi e aveva una coda ridicola, un ciuffetto di peli bianchi. Lino aveva una morbida coda fulva, graziosamente girata all’insù e lei… Tutti sanno che le gazze hanno la più deliziosa e seducente coda del regno animale!
Pina sbuffava e sospirava. Tra le foglie la osservavano due occhietti maligni, verdi come smeraldi. Appartenevano ad uno strano mostriciattolo che, sempre tenendosi nell’ombra, strisciò vicino alla gazza.
“Sarebbe bello, eh, poter giocare con quel bel scoiattolino” insinuò.
“Certo”.
“Ma lui preferisce quell’insignificante leprotto…”
“Proprio così”.
“Ma se vuoi veramente avere lo scoiattolo tutto per te, non è poi tanto complicato…”
“Che cosa dovrei fare?”
Il mostriciattolo bisbigliò qualche rapida frase e Pina annuì. Poi aspettò il momento opportuno.
“Lino, vieni subito a casa!” La mamma di Lino urlò dall’alto della quercia. Brontolando e strisciando la coda lo scoiattolo risalì sull’albero.
Pina si levò in volo e scese planando, in larghi giri oziosi, fino a posarsi accanto al leprotto che si attardava a fare merenda con alcune dolci bacche arancioni.
“Sei solo, eh?”
“Ma solo per adesso…”
È strano come ti piaccia tanto quello scoiattolo. Dice a tutti che viene a giocare con te solo perché gli ispiri tanta pietà. Dice pure che sei un po’ tonto e che senza di lui staresti sempre solo”.
Otto ascoltava a bocca aperta. Un lacrimone fece capolino nei suoi occhi.
“Dice anche che non sai fare niente, neanche arrampicarti sugli alberi…” continuò imperterrita Pina. Otto Leprotto scappò via senza rispondere e si rifugiò nella sua tana.
Pina Gazza tornò sull’albero. “Ben fatto” le bisbigliò il mostro dagli occhi verdi, che aggiunse: “E adesso devi…” e di nuovo sussurrò malignamente nelle orecchie della gazza.
Quando Lino si affacciò, Pina lo aspettava.
“Non ci crederai, ma ho sentito Leprotto dire che sei proprio noioso come compagno di giochi, che sei vanitoso, e prepotente…”
“Davvero?”
“Certo. E dice anche che sei solo un rompiscatole”.
Lino diventò uno straccetto. Mogio mogio mormorò: “Non giocherò mai più con Otto”.
Era quello che Pina aspettava. “Puoi giocare con me” propose.
“Va bene”.
Il giorno dopo, Otto Leprotto e Lino Scoiattolo si insultarono e giurarono: “Non mi faccio più amico con te!”. Si fecero le boccacce e si voltarono le spalle. Lino e Pina cercarono di giocare insieme, ma la gazza aveva un becco tremendo e dopo un po’ Lino era pieno di lividi. Pina era delusa e lo scoiattolino ripensava con nostalgia a quanto era bello divertirsi con Leprotto, giù nel prato.
Così nella Radura delle Tre Querce tutto divenne più triste. Solo il mostriciattolo dagli occhi verdi sogghignava, nascosto tra le foglie.
Il gioco
il gioco del grazie
Per i grandi e piccoli
I soliti ignoti
Un giocatore pensa a un mestiere, ma non dice quale. Potrebbe essere: Infermiera, cuoco, pittore, ecc. Gli altri cercano di indovinare facendo, a turno, domande a cui si risponde con Sì o No. Si possono fare un totale di 5 domande Indossi una divisa? Lavori in ufficio? Guidi una macchina? Hai a che fare con degli animali? Ecc.
Se qualcuno crede di aver capito, può cercare di indovinare. Se indovina vince, se no, questo conta come una delle 5 domande. Se nessuno indovina, vince il giocatore che aveva pensato al mestiere.
La preghiera del giorno
Signore, donami la calma. Mi affido a te.
Donami serenità. Tu sei la fonte della gioia.
Donami bontà. Io spero nella tua bontà.
Aiutami a portare pace fra la gente,
a sciogliere litigi e ostilità,
a consolare malati e abbandonati.
Signore, mio consolatore,
tu mi liberi e mi salvi,
proteggimi,
dammi la tua grazia, e la tua pace.