Il sogno della mela
Il nocciolo della storia
Siete melette, bambini miei. Quello che volete essere è già dentro di voi. Con il tempo, la volontà e la fatica lo potrete realizzare.
«Sei bellissima, Carlotta!» Le diceva la mamma. Ma la ragazzina replicava stizzita, arricciando le labbra: «Bugiarda, bugiardissima! Sono una cicciona e non diventerò mai una ballerina!» Aveva tappezzato la cameretta con foto di cantanti e ballerine che sembravano la pubblicità della fame nel mondo…
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«Sei bellissima, Carlotta!» Le diceva la mamma. Ma la ragazzina replicava stizzita, arricciando le labbra: «Bugiarda, bugiardissima! Sono una cicciona e non diventerò mai una ballerina!» Aveva tappezzato la cameretta con foto di cantanti e ballerine che sembravano la pubblicità della fame nel mondo. Con tutto quello che si sente dire, la mamma era molto preoccupata.
Una sera, si sedette sul letto accanto alla figlia e le raccontò questa storia.
C’era una volta una mela molto infelice. Che sbuffava tutto il giorno: «Uffa! Non ne posso più! Che triste destino mi è toccato! Proprio una mela dovevo essere!» Era una mela bianca, rossa e cicciottella. Ma avrebbe voluto essere una stella. Passava la notte a guardare le stelle che splendevano sul “display” della notte.
Durante il giorno, mentre le altre mele facevano pettegolezzo e si scambiavano informazioni sull’ultima marca di rossetto, lei continuava a pensare, eccitata, come avrebbe brillato dal cielo, se fosse stata una stella. Le mele degli altri rami la invitavano a parlare e raccontare storie divertenti. Lei respingeva sempre l’invito, ossessionata com’era dal desiderio di essere una stella splendente. E cercava continuamente informazioni.
Un bel giorno, guardando gli uccelli vagabondare in cielo, la mela chiese loro: «Dove dormono le stelle?» Gli uccelli, sorridenti, risposero: «Le stelle non dormono mai. Palpitano giorno e notte, solo che di giorno non le vediamo».
Un altro giorno, la mela chiese al vento che scuoteva i rami del melo: «Dimmi, vento, le stelle sono fisse o viaggiano attraverso l’intero firmamento?» «Cara mela» rispose il vento «Le stelle si muovono attraverso l’intero cielo e ad una velocità vertiginosa». Tutto questo aumentava il rimpianto della mela: «Come vorrei essere una stella» singhiozzava.
Mentre raccontava, la mamma teneva in mano una bella mela rossa e bianca.
E continuò la storia: «Un giorno il melo si rivolse sorridendo alla mela scontenta e le disse: “Figlia mia, non piangere. Se ti guardi dentro, scoprirai che sei già una stella. Tutte le mele del mondo hanno una magnifica stella dentro. Per questo sono amate da tutti”».
«Davvero?» chiese Carlotta.
«Certo. Guarda!» Con un coltello, la mamma tagliò la mela trasversalmente, non dal picciolo alla fossetta, ma orizzontalmente, secondo la circonferenza.
Il cuore della mela era una stupenda stella a cinque punte.
«Anche tu, Carlotta, sei bellissima dentro e presto tutti se ne accorgeranno della magnifica stella che c’è dentro di te, vedrai».
Il gioco
il gioco del grazie
Per i grandi e piccoli
Bersaglio sulla sabbia
Traccia una linea nella sabbia bagnata e trova un sassolino per ogni giocatore.
Disegna un piccolo cerchio a sei passi dalla linea. Poi aggiungi tre cerchi più grandi intorno.
I giocatori stanno dietro la linea e a turno lanciano un sasso. Ogni cerchio ha un punteggio.
I punti sono a scalare a partire dal cerchio centrale (5,4,3, 2)
Vince il primo che fa 20 punti.
La preghiera del giorno
I miei occhi sono rivolti a te, Signore
come quelli dei servi sono fìssi sulle mani dei padroni.
II mio sguardo ti cerca, Signore
come quello di chi è solo e cerca amici buoni.
Tu muovi le tue mani verso i poveri.
Aiuti chi è stanco di ingiustizia,
liberi chi è vittima dei prepotenti.
Non deviare i miei occhi dal tuo amore,
non portarli lontano dalla tua giustizia.
Aiutami a tenere fissi
i miei occhi su di te.
Ti prego Dio,
ho gli occhi rivolti a Te, guardami!