Il bastone di san Giuseppe: la storia di don Bruno Ferrero
Maria abitava con i suoi genitori a Nazaret, una città della Galilea sul pendio di un monte. Era una ragazza molto bella e molti giovanotti del paese si recavano dai suoi genitori, Anna e Gioacchino, per chiederla in moglie, come si usava allora.
Gioacchino non sapeva proprio chi scegliere e decise di chiedere al sacerdote del villaggio chi fosse il predestinato.
Maria, in cuor suo, aveva forse già fatto una scelta: quando andava con le altre fanciulle a prendere acqua alla fontana, si fermava talvolta davanti alla bottega del falegname.
Allora, dentro, il martello e la pialla tacevano. Giuseppe, il falegname, sporgeva la testa dalla porta e timidamente salutava.
Ma né Maria né Giuseppe avrebbero mai fatto nulla contro la legge.
Il sacerdote non sapeva come fare e chiese ispirazione al Signore, il quale gli fece venire l’idea di convocare tutti i pretendenti alla mano di Maria.
«Portate tutti il bastone da viaggio e deponetelo accanto all’altare», disse ai giovani.
Così fecero. Il giorno dopo, il sacerdote vide che il bastone di Giuseppe, un robusto ramo di oleandro, era miracolosamente fiorito.
«Per la nostra Maria, Giuseppe è proprio l’uomo giusto», dissero Anna e Gioacchino. Anche il Signore la pensava così.
Il pensiero di mamma e papà
Sulla terra, Giuseppe è stato il papà di Gesù. È lui che ha protetto Gesù e Maria, che ha fatto giocare il piccolo Gesù sulle ginocchia, gli ha insegnato il mestiere di falegname, lo ha incoraggiato e aiutato. Certamente Gesù ha amato tantissimo il suo papà terrestre, che gli ricordava il papà dei deli. A volte invece, noi dimentichiamo un po’ i nostri papà. Una signora si confessa tutte le domeniche di un peccato: «Sono dieci anni che è morto mio padre e non riesco a perdonarmi di non avergli mai detto: “Papà ti voglio bene!”». Finché siamo in tempo diciamoglielo al nostro papà che gli vogliamo bene e che la sua presenza è importante per noi. Abbiamo bisogno della sua sicurezza e della sua forza, della sua decisione, del suo amore, delle sue risate e della sua tranquillità di fronte ai problemi.
Paciocchiamo
Dai giochiamo!
Per essere più buoni
“Un gesto gentile verso il papà o un’ubbidienza pronta, senza sollevare le solite proteste”.
Preghiamo insieme
Santa Maria, benedici il mio papà,
donagli la tranquillità nel lavoro,
fa che senta in ogni momento
l’amore mio e della mamma,
rendimi capace di ascoltarlo,
rispettarlo e aiutarlo.
Voglio che sia fiero di me.