I Santi
salesiani
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SAN GIOVANNI BOSCO
Nella vita dei Santi Dio ci manifesta la sua presenza e il suo volto. In loro Egli stesso ci parla. Essi sono per noi stimolo e aiuto nel cammino di santificazione. La testimonianza di questa santità, che si attua nella missione salesiana, rivela il valore unico delle beatitudini, ed è il dono più prezioso che possiamo offrire ai giovani. Facendoli conoscere ed insegnando ad affidarci a loro forniamo esempi concreti e validi per gustare la pienezza di vita per cui siamo creati.
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Luigi Variara nasce a Viarigi in provincia di Asti il 15 gennaio 1875 da una famiglia profondamente cristiana. Il padre Pietro aveva ascoltato don Bosco nel 1856, quando era giunto in paese per predicare una missione. Decise così di condurre Luigi a Valdocco perché continuasse i suoi studi. Nel 1898 fu ordinato sacerdote. Si rivelò presto un ottimo direttore di spirito. Ora riposa ad Agua de Dios, nella cappella delle sue Figlie. Venerabile il 2 aprile 1993; beatificato il 14 aprile 2002 da Giovanni Paolo II.
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Laura Carmen Vicuña nacque a Santiago, in Cile, il 5 aprile 1891 da Giuseppe Domenico e Mercede Pino. I Vicuña, famiglia aristocratica cilena, furono costretti all’esilio a causa di una rivoluzione. Nel 1900 Laura fu accolta con la sorella Giulia Amanda nel collegio delle Figlie di Maria Ausiliatrice. Si dimostrò un’allieva modello: impegnata nella preghiera, attenta alle indicazioni delle suore, disponibile con le compagne, sempre allegra e pronta ad ogni sacrificio.
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Nato a Thorens il 21 agosto 1567, concluse a Lione i suoi giorni, consunto dalle fatiche apostoliche, il 28 dicembre del 1622, l’anno della canonizzazione di San Filippo Neri, che Francesco conosceva attraverso la Vita scritta dal Gallonio, a lui inviata dall’amico Giovanni Giovenale Ancina. Iscritto nell’albo dei Beati nel 1661, fu canonizzato nel 1665 e proclamato Dottore della Chiesa nel 1887 da Leone XIII.
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Bronislao Markiewicz nacque il 13 luglio 1842 a Pruchnik in Galizia (sud Polonia), sesto di undici figli, in una famiglia religiosa di piccoli borghesi. Bronislao affrontò fame, povertà e persecuzioni, incontrate nella scuola a causa dei suoi ideali cristiani, sempre con spirito di fede tanto che decise di entrare in seminario. Il 15 settembre del 1867 venne ordinato sacerdote. Mori a Miejsce Piestowe (Polonia) il 29 gennaio del 1912. Venerabile il 2 luglio 1994; beatificato il 19 giugno 2005 sotto il pontificato di Benedetto XVI.
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Giovanni Bosco nacque dalle seconde nozze di Francesco con Margherita Occhiena il 16 agosto 1815 e fu battezzato il giorno successivo con i nomi di Giovanni Melchiorre. Giovannino, educato con profondo intuito umano e cristiano dalla mamma, viene però dotato dalla Provvidenza di doni, che lo fanno, fin dai primi anni, l’amico generoso e diligente dei suoi coetanei. Egli fin da fanciullo sentì di aver ricevuto una speciale vocazione e di essere assistito e quasi guidato per mano, nell’attuazione della propria missione, dal Signore e dall’intervento materno della Vergine Maria, che fin dal sogno profetico dei nove anni gli indicano il campo di lavoro e la missione da compiere. Maturerà nel corso della sua intera esistenza con una progressiva incarnazione del ministero sacerdotale secondo una modalità propria: essere segno del buon Pastore per i giovani e per la gente del popolo.
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Giovanni Maria Mastai Ferretti (Pio IX) fu il nono figlio del Conte Girolamo e di Caterina Sollazzi. Nacque a Senigallia il 13 maggio 1792. Tra il 1803 e il 1808 fu allievo degli Scolopi presso il Collegio dei Nobili a Volterra. Desideroso di diventare sacerdote fu costretto a interrompere gli studi a causa di improvvisi attacchi epilettici. Nel 1815, a Loreto, ottenne la grazia della guarigione. Riprese gli studi teologici e nel 1819 fu ordinato sacerdote. Nel 1823 fu per due anni missionario in Cile. A soli 35 anni fu nominato arcivescovo di Spoleto, poi nel 1832 di Imola. Nel 1840 fu creato cardinale e il 16 giugno 1846, al quarto scrutinio, con 36 voti su 50 Cardinali presenti al Conclave, venne eletto Sommo Pontefice a soli 54 anni.
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Eusebia Palomino Yenes nasce a Cantalpino in provincia di Salamanca, nell’ovest della Spagna, il 15 dicembre 1899. La famiglia di Agostino Palomino, autentico uomo di fede, è molto povera. Non cedette alle tentazioni dell’adolescenza, mettendo sempre al primo posto il suo amico Gesù. Divenuta Figlia di Maria Ausiliatrice nel 1924, fu inviata a Valverde del Camino con l’incarico di cuoca e aiutante domestica. Si raccontano molti fatti speciali che avvennero nella sua vita. Come don Bosco, ricevette dal Signore il dono della profezia. La sua salma riposa a Valverde del Camino. Venerabile il 17 dicembre 1996; beatificata il 25 aprile 2004 da Giovanni Paolo II.
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Callisto Caravario nacque a Cuorgné, in provincia di Torino, il 18 Giugno 1903. Fin da piccolo era considerato da tutti un bambino buono per il suo carattere mite e riflessivo. Era naturalmente portato alla preghiera. Consigliato dal direttore dell’oratorio don Garelli entra in Noviziato e diventa salesiano. Paolo VI l’ha dichiarato martire nel 1976, Giovanni Paolo II l’ha beatificato nel 1983 e canonizzato il 1° ottobre 2000.
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Luigi Versiglia nacque a Oliva Gessi, in provincia di Pavia, il 5 Giugno 1873. Fin da piccolo serviva alla messa, tanto che la gente lo prospettava sacerdote, ma Luigi non voleva sentirne parlare, perché desiderava fare il veterinario. Fu accolto dodicenne da don Bosco, che lo affascinò a tal punto da fargli cambiare idea. Richiesti con insistenza dal vescovo di Macao, nel 1906 sei salesiani, arrivarono in Cina, guidati da don Versiglia. Vengono picchiati con forza e infine fucilati. Prima di essere uccisi riuscirono a confessarsi a vicenda. Il loro ultimo respiro fu per le anime della loro amata Cina. Paolo VI li ha dichiarati martiri nel 1976, Giovanni Paolo II li ha beatificati nel 1983 e canonizzati il 1° ottobre 2000.
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Domenico nacque il 2 Aprile 1842 a S.Giovanni di Riva, presso Chieri, in provincia di Torino. Cresciuto in una famiglia ricca di valori, fin da piccolo impressionò moltissimo per la sua maturità umana e cristiana. Era sempre allegro. Accolto all’Oratorio gli chiese di aiutarlo a “farsi santo”. Mite, sempre sereno e lieto, metteva grande impegno nei doveri di studente e nel servire in ogni modo i compagni, insegnando loro il Catechismo, assistendo i malati, pacificando i litigi. Morì a Mondonio il 9 Marzo 1857. Don Bosco ne scrisse la biografia, e piangeva ogni volta che la rileggeva. I suoi resti mortali si venerano nella Basilica di Maria Ausiliatrice.
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Maria Domenica nasce a Mornese, in provincia di Alessandria, il 9 maggio 1837 in una numerosa famiglia di contadini. Maria fa grandi sacrifici per incontrare quotidianamente Gesù nell’Eucaristia: “Senza di lui non potrei vivere”. Morì a Nizza Monferrato il 14 maggio 1881, all’età di 44 anni. Alla sua morte l’Istituto contava già 165 suore e 65 novizie sparse in 28 case (19 in Italia, 3 in Francia e 6 in America). Fu beatificata da Pio XI nel 1938 e canonizzata da Pio XII il 24 giugno del 1951.
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Luigi Orione nacque a Pontecurone, nella diocesi di Tortona, il 23 giugno 1872. Nella prima adolescenza aiutò il padre come selciatore di strade fino ai tredici anni. Luigi voleva studiare per diventare sacerdote e venne accolto nel convento francescano di Voghera, ma lo dovette abbandonare a causa di una grave polmonite. Fu accettato allora nel collegio di Valdocco, dove conobbe don Bosco, ormai anziano. Nel 1895 fu ordinato sacerdote. Giovanni Paolo II lo beatificò nel 1980 e lo canonizzò nel maggio del 2004.
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Leonardo Murialdo nasce a Torino nel 1828, ottavo figlio di una famiglia benestante. Orfano di padre a soli quattro anni, riceve comunque un’ottima educazione cristiana presso il collegio degli Scolopi a Savona. Nel 1851 è ordinato sacerdote. Incomincia a operare in stretto contatto anche con don Cafasso e don Bosco, e da quest’ultimo accetta la direzione dell’Oratorio San Luigi. La vita, lo stile e l’opera lo affiancano al suo amico e modello san Giovanni Bosco. Paolo VI lo proclamò beato nel 1963 e santo il 3 maggio 1970.
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Giuseppe Kowalski nacque a Siedliska presso Rzeszów, in Polonia, il 13 marzo 1911 da Wojciech e Zofia Borowiec, settimo di nove figli. I suoi genitori, cattolici praticanti, erano contadini proprietari di un modesto podere. Si iscrisse alla Compagnia dell’Immacolata e all’Associazione Missionaria, diventandone in seguito il presidente. Nel 1939 la Polonia venne occupata, ma i salesiani continuarono il loro lavoro educativo. Inizialmente fu internato nella prigione di Montelupich nella medesima città; di là il 26 giugno fu trasferito nel campo di concentramento di Auschwitz. Il suo corpo prima fu gettato nel contenitore degli escrementi, poi fu bruciato nel crematorio del campo. Il decreto di martirio è stato pubblicato il 26 marzo 1999; beatificato il 13 giugno 1999 da Giovanni Paolo II.
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Stefano Sandor nacque a Szolnok, in Ungheria, il 26 ottobre 1914 da Stefano e Maria Fekete, primo di tre fratelli. Amava stare con gli amici del vicinato, era per loro un leader, come lo era Giovanni Bosco tra i giovani di Chieri. Aiutava i fratellini a studiare e a pregare, dandone per primo l’esempio. Nel 1939 raggiunse il congedo definitivo e, dopo l’anno di noviziato, emise la sua prima professione l’8 settembre 1940. Sull’esempio di don Bosco, si mostrò un educatore modello. Nel luglio del 1952 fu catturato sul posto di lavoro, e non fu più rivisto dai confratelli. La causa di martirio è iniziata a Budapest il 24 maggio 2006, il Decreto il 27 marzo 2013.
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Il 1° settembre 1939 Hitler invase la Polonia, dando inizio alla seconda guerra mondiale. La casa salesiana di Poznan in via Wroniecka venne occupata e trasformata in un magazzino dai soldati tedeschi. I giovani continuavano a riunirsi nei giardini fuori città e nei boschi vicini.Nel settembre 1940 Francesco Kesy e quattro compagni oratoriani furono arrestati con l’accusa di appartenere a un’organizzazione illegale. Furono portati nella temibile Fortezza VII presso la stessa Poznan, dove furono torturati e interrogati. Vennero processati e accusati di alto tradimento e condannati a morte. Furono martirizzati a Dresda il 24 agosto 1942. Pregavano continuamente: rosario, novene a don Bosco e a Maria Ausiliatrice, preghiera del mattino e della sera. Furono testimoni credibili fino alla fine. Il decreto di martirio è stato pubblicato il 26 marzo 1999; beatificati il 12 giugno 1999 da Giovanni Paolo II.
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Giuseppe Cafasso nasce a Castelnuovo d’Asti nel 1811. Figlio di piccoli proprietari terrieri, è il terzo di quattro figli. Fin da giovanissimo era stimato dalla famiglia e dall’intero paese come un piccolo santo. Compie gli studi teologici presso il seminario di Chieri e nel 1833 viene ordinato presbitero. Giuseppe studia e approfondisce la spiritualità di San Francesco di Sales, che poi trasmetterà soprattutto a uno studente: Giovanni Bosco. Tipica del suo insegnamento è la valorizzazione del dovere quotidiano in ordine alla santità. Fu beatificato nel 1925 e canonizzato da Pio XII nel 1947.
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Maria Romero Meneses nasce a Granada di Nicaragua il 13 Gennaio del 1902 in una famiglia molto agiata. A dodici anni entra nel collegio delle Figlie di Maria Ausiliatrice, dove si dimostra disponibile e gioiosa. Le sembrava che il carisma di don Bosco fosse stato creato proprio per lei. In Noviziato insegna musica e lavora all’oratorio festivo, dove tocca con mano per la prima volta la povertà delle ragazze. Morì d’infarto il 7 Luglio 1977. Il Governo di Costa Rica la dichiarò cittadina onoraria della nazione. La sua salma è a San José de Costa Rica, presso la grande opera da lei fondata come “Casa de la Virgen” e “Obra social”. Giovanni Paolo II la beatificò il 14 aprile 2002.
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Augusto Czartoryski nacque a Parigi il 2 agosto 1858, in esilio, dal principe polacco Ladislao e dalla principessa Maria Amparo, figlia della regina di Spagna. Fin da piccolo, Augusto si mostrò un ragazzo buono e riflessivo. Nel luglio del 1887, dopo aver rinunciato ai beni e alla possibilità del trono, entra in noviziato contro il parere della famiglia. Ha 29 anni. Morì ad Alassio l’8 Aprile 1893, sabato nell’ottava di Pasqua: “Che bella Pasqua!” aveva detto. Aveva 35 anni. Giovanni Paolo II, il papa polacco, ebbe la gioia di beatificarlo il 25 aprile 2004. La sua salma è venerata a Przemysl (Polonia).Venerabile il 1 dicembre 1978; beatificato il 25 aprile 2004 da Giovanni Paolo II.
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Maria Troncatti nacque a Corteno Golgi, in provincia di Brescia, il 16 febbraio 1883 in una numerosa famiglia di allevatori di montagna. Inizialmente il padre non è d’accordo ma appena la figlia compie la maggiore età, 21 anni, dà il suo consenso. Maria chiede l’ammissione all’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice ed emette la prima professione nel 1908 a Nizza Monferrato. Suor Maria chiese alla Madre Generale di andare tra i lebbrosi. Sette anni dopo Madre Caterina Daghero la manda invece in Ecuador. Il 25 agosto 1969 Suor Maria è in aereo per recarsi a Sucúa agli esercizi spirituali, l’aereo cadde poco dopo il decollo. La radio della Federazione Shuar diede il triste annuncio: “La nostra Madre, suor Maria Troncatti è morta”. La sua salma riposa a Macas.
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Zeffirino Namuncurà nasce il 26 agosto 1886 a Chimpay, sulle rive del Rio Negro. Suo padre Manuel, ultimo grande cacico delle tribù indios araucane, aveva dovuto arrendersi tre anni prima alle truppe della Repubblica argentina. Dopo undici anni di libera vita agreste, Manuel Namuncurà invia Zeffirino a studiare a Buenos Aires, perché un domani possa difendere la sua razza. Il clima di famiglia che si respirava nel collegio salesiano lo fece innamorare di don Bosco. Crebbe in lui la dimensione spirituale e iniziò a desiderare di diventare salesiano sacerdote per evangelizzare la sua gente. A causa della sua scarsa salute, il vescovo salesiano decide di condurlo in Italia per fargli proseguire gli studi in modo più serio. Incontra don Rua e il Papa Pio X, che lo benedice con commozione. Il 28 marzo 1905 è trasportato all’ospedale Fatebenefratelli dell’Isola Tiberina a Roma. Vi muore serenamente l’11 maggio. Dal 1924 i suoi resti mortali riposano nella sua patria, a Fortín Mercedes, dove folle di pellegrini accorrono a venerarlo. Venerabile il 22 giugno 1972; beatificato l’11 novembre 2007 sotto il pontificato di Benedetto XVI.
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Sacerdoti e compagni martiri.
Il 17 luglio 1936 scoppiò in Spagna la guerra civile (1936-1939) tra nazionalisti filo-fascisti e repubblicani comunisti. Fin dai primi giorni di guerra si verificò una vera e propria persecuzione religiosa nei confronti della Chiesa: furono incendiate chiese, assaliti monasteri e conventi, profanate salme e reliquie, vietate le cerimonie religiose pubbliche. Morirono per la loro fede migliaia tra vescovi, sacerdoti, religiosi e laici.
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Nato a Ferrara il 21 marzo 1918, secondogenito di sei fratelli, cresce in una famiglia veramente cristiana, in cui la vita di pietà si coniugava con l’attività caritativa, catechetica e sociale. Traferitosi a Rimini con la famiglia nel 1930, frequenta l’oratorio salesiano e l’Azione Cattolica dove, sull’esempio di Domenico Savio, matura la propria fede con una scelta decisiva: “Il mio programma si compendia in una parola: santo”.
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Nacque a Balasar, in provincia di Oporto e nell’arcidiocesi di Braga (Portogallo), il 30 marzo 1904 e fu battezzata il 2 aprile seguente, Sabato Santo.
Cominciò a lavorare nei campi, avendo una costituzione robusta: teneva fronte agli uomini e guadagnava quanto loro. A dodici anni però si ammalò: una grave infezione, forse una febbre intestinale tifoidea, la portò ad un passo dalla morte.
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Luigi Guanella nacque a Fraciscio, frazione del comune di Campodolcino, diocesi di Como, il 19 dicembre 1842. II giorno seguente gli fu amministrato il sacramento del Battesimo. Anche la vita di don Guanella, come quella di don Bosco, fu tracciata da un sogno avvenuto a nove anni, il giorno della sua Prima Comunione: una Signora (come definì la Madonna nel suo racconto) gli fece vedere tutto quello che avrebbe dovuto fare in favore dei poveri. la vita cristiana e sacerdotale si alimentava alla devozione comune fra la popolazione cristiana.
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Michele Rua nacque a Torino il 9 giugno 1837, nel popolare quartiere di Borgo Dora; il padre lavorava nell’arsenale e in un alloggio della fabbrica abitava la famiglia. Seguì la terza elementare presso i Fratelli delle Scuole Cristiane, chiamati nel Borgo, anni prima, dal Marchese Tancredi di Barolo per istruire i bambini del popolo. Tra i banchi di scuola ci fu l’incontro con don Bosco che intuì, negli occhi del ragazzetto, qualcosa di speciale. Porgendogli la mano, com’era solito fare con tanti ragazzi, gli disse: “Noi due faremo tutto a metà”.
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Artemide Zatti nacque a Boretto (Reggio Emilia) il 12 ottobre 1880. Non tardò a sperimentare la durezza del sacrificio, tanto che a nove anni già si guadagnava la giornata da bracciante. Costretta dalla povertà, la famiglia Zatti, agli inizi del 1897, emigrò in Argentina e si stabilì a Bahía Blanca. Aveva 20 anni quando si recò nell’aspirantato di Bernal. Assistendo un giovane sacerdote affetto da tubercolosi, ne contrasse la malattia.
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Nacque a Chieri (Torino) il 15 novembre 1847 da una famiglia povera che però avrebbe potuto essere ricca se il papà, di condizioni molto agiate, non fosse stato diseredato per aver sposato una modesta casalinga di Chieri, Caterina Pangella. Ebbe il carisma di una fondatrice: aprì 19 case, 12 oratori, 6 scuole, 5 asili, 11 laboratori, 4 convitti, 3 scuole di religione, suscitando l’ammirazione di tutti, autorità civili e gerarchie ecclesiastiche. Di lei si diceva: “È una gran donna, è una donna straordinaria”. Nella stessa città dove morì, Giovanni Paolo II la proclamò beata il 5 novembre 1994. La sua salma è venerata ad Alì Terme (Messina).
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Filippo Rinaldi nasce a Lu Monferrato, in provincia di Alessandria, nel 1856. Ottavo di nove figli, conosce don Bosco nel suo paese a pochi anni di età, in una delle tante passeggiate che il sacerdote faceva con i suoi giovani. Nel 1874 don Bosco va a Lu per convincerlo a seguirlo a Torino, senza successo. Tre anni dopo riuscirà finalmente a persuaderlo e, a 21 anni, Filippo inizia a Sampierdarena il cammino per le vocazioni adulte. Dopo la morte di don Rua fu rieletto Prefetto e Vicario di don Albera. Nel 1921 fu eletto terzo successore di don Bosco. Venerabile il 3 gennaio 1987; beatificato il 29 aprile 1990 da Giovanni Paolo II.
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