MARIA DOMENICA MAZZARELLO
santa
Maria Domenica nasce a Mornese, in provincia di Alessandria, il 9 maggio 1837 in una numerosa famiglia di contadini. Maria fa grandi sacrifici per incontrare quotidianamente Gesù nell’Eucaristia: “Senza di lui non potrei vivere”. Morì a Nizza Monferrato il 14 maggio 1881, all’età di 44 anni. Alla sua morte l’Istituto contava già 165 suore e 65 novizie sparse in 28 case (19 in Italia, 3 in Francia e 6 in America). Fu beatificata da Pio XI nel 1938 e canonizzata da Pio XII il 24 giugno del 1951.
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Maria Domenica nasce a Mornese, in provincia di Alessandria, il 9 maggio 1837 in una numerosa famiglia di contadini. Dotata di una non comune forza fisica, fin da ragazza lavora nei campi con il padre Giuseppe: “Perché Dio non ci lasci mancare il pane, bisogna pregare e lavorare”, diceva lui. Grazie all’educazione profondamente cristiana ricevuta in famiglia, Maria fa grandi sacrifici per incontrare quotidianamente Gesù nell’Eucaristia: “Senza di lui non potrei vivere”. Nel 1860 arriva il tifo a Mornese. Il suo confessore don Pestarino le chiede aiuto per curare alcuni parenti della famiglia Mazzarello. Maria accetta, ma si ammala. Guarisce inaspettatamente, perdendo però la forza fisica di un tempo, ma non la fede. Camminando per strada ha una visione misteriosa: un grosso edificio con tante ragazze che corrono nel cortile, e una voce che le dice: “A te le affido”. Non potendo più fare la contadina, d’accordo con l’amica Petronilla decide di diventare sarta, per insegnare alle ragazze povere a cucire. Lo Spirito Santo formò in lei un cuore materno. Prudente e saggia, educò le ragazze con amore preventivo. Aperto il piccolo laboratorio – come capitò anche a don Bosco –, il Signore le inviò le prime orfane da accogliere. Arrivano le prime collaboratrici, che don Pestarino chiamerà Figlie dell’Immacolata. Don Bosco arriva a Mornese con i suoi giovani nel 1864 per aprire un collegio per i ragazzi del paese. Maria lo guarda ed esclama: “Don Bosco è un santo, e io lo sento”. Don Bosco visita il piccolo laboratorio delle Figlie dell’Immacolata e ne resta molto colpito. Pio IX chiede a don Bosco di fondare un Istituto femminile, e lui, convocato don Pestarino, sceglie le Figlie dell’Immacolata, inviandole nel collegio appena costruito. Maria e le compagne soffrono la fame, anche a causa dell’iniziale ostilità dei compaesani, ma sono sempre allegre e la loro fede non vacilla mai. Nel 1872 le prime quindici Figlie dell’Immacolata diventano Figlie di Maria Ausiliatrice. Maria è chiamata al governo, ma inizialmente si fa chiamare la Vicaria, perché, diceva, “la vera superiora è la Madonna”. L’Istituto cresce e sciama e si aprono le prime case, le prime missioni in America. Maria è chiamata “la madre”. Nonostante tutto è semplice e premurosa con tutti, dà sempre l’esempio anche nei lavori più umili. Con la sua saggezza indirizza la spiritualità dell’Istituto, incarnando nelle Figlie di Maria Ausiliatrice il carisma dato a don Bosco. Morì a Nizza Monferrato il 14 maggio 1881, all’età di 44 anni. Alla sua morte l’Istituto contava già 165 suore e 65 novizie sparse in 28 case (19 in Italia, 3 in Francia e 6 in America). Fu beatificata da Pio XI nel 1938 e canonizzata da Pio XII il 24 giugno del 1951.
Era solita dire
Correggete, avvertite sempre, ma nel vostro cuore compatite e usate carità con tutte.
Pazienza lunga e dolcezza senza misura.
Ti dirò solo di essere sempre umile, caritatevole con tutte e di mantenerti sempre allegra e contenta di tutto, come lo vuole il Signore.
Materiali Utili
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